LA NATURA, I DOLLARI, LA SPERANZA: VIAGGIO NEL COLORE DELLE CONTRADDIZIONI.

Quando cerchiamo la pace, immergersi nel verde è uno dei pensieri più ricorrenti. Eppure il verde è anche il colore di Wall Street e della finanza. E’ un colore freddo eppure pulsa di vita, ha ospitato i codici informatici di Matrix e gli scenari mozzafiato di Into The Wild. Come si traduce a tavola questo turbinio di emozioni contrastanti?
Nessuno può spiegarlo meglio di Develey: dopotutto, il verde è anche il nostro colore!

 

QUESTIONE DI CHIMICA

A livello alimentare, il verde è il colore per eccellenza dei vegetali: frutta, verdura, spezie, erbe. Cibi altamente nutritivi, ricchi di proprietà benefiche perfette per il nostro corpo: i pigmenti fitonutrienti – flavonoidi, fenoli, terpeni, fitati, isotiocianati, indoli – esercitano infatti numerose funzioni utili al nostro benessere.
Probabilmente è per questo che l’organismo umano ha sviluppato un’innata intelligenza che lo porta a identificare il verde come portatore di sostanze vitali; una sorta di attrazione primordiale verso ciò che, per millenni, ha rappresentato gran parte della dieta quotidiana di un normale essere umano.

 

IL COLORE DEL TEMPO

Ma il verde ha anche uno stretto, strettissimo rapporto con il tempo.
Alcuni studiosi lo hanno definito il “colore anti-voracità”: il verde spinge il commensale a mangiare meno velocemente, riportando stabilità ed equilibrio in presenza di fame violenta o nervosa. Con notevoli benefici sull’apparato digerente.
E poi, il verde è il colore di gran parte della frutta e della verdura acerba: dai pomodori alle pere, dagli agrumi alle banane, il verde indica che non è ancora tempo di maturazione, invitando alla pazienza chi lo guarda.
Che il “verde speranza” sia nato proprio dalla speranza di mangiare in tempi brevi il frutto dei raccolti? Chi può dirlo. A noi però questa indole paziente del verde intriga parecchio: non è forse l’attesa del piacere, il piacere stesso?

(Nel dubbio, andiamo ad aprire il frigo…)