I peperoncini hanno una storia millenaria. Le loro origini affondano le radici in Perù e Messico, dove venivano utilizzati dalle popolazioni autoctone come unica spezia. Dobbiamo a Cristoforo Colombo la diffusione in Europa che nel 1493 portò i peperoncini dall’America al Vecchio Mondo.

Ma quali sono i paesi d’origine delle tipologie di peperoncini più famosi? Sicuramente molti sapranno che Habanero e Jalapeño sono tra i più noti peperoncini messicani. Ma quanti saprebbero elencare i nomi dei tipici peperoncini giamaicani, italiani, giapponesi e thailandesi?

Scopriamo caratteristiche, tipologie, abbinamenti e tante curiosità dal gusto piccante!

 

I più famosi: peperoncini messicani

I peperoncini messicani sono tra i frutti più antichi del Centro America. I nativi di questi paesi ne fanno uso da secoli e sono ancora oggi alla base delle più note ricette della cucina messicana come ad esempio il chili piccante con carne.

In Messico, grazie anche alla facilità di coltivazione, chiunque ami il cibo piccante ha il proprio vaso sul balcone o il davanzale.

 

Il peperoncino Jalapeño è un peperoncino messicano. Vero e proprio emblema della cucina locale, si mangia in salamoia, fritto ripieno di formaggio oppure essiccato al sole e affumicato con legna hickory o noce pecan, diventando in questo caso il famoso peperoncino chipotle.

Gli abbinamenti migliori sono con carne, hamburger, salsicce, hot dog e pesce, crostacei, aragosta ma anche insalate, patate, fagioli, impanature e altro.

A questa famiglia appartengono molte sottospecie che si differenziano per colore, grado di piccantezza, grandezza e forma.

Si tratta di un peperoncino dalla forma conica, il colore va dal verde al rosso vivo. Spesso viene consumato ancora non del tutto maturo, per preservare la carnosità e aroma fruttato. Amatissimo dai messicani del Nord, è ideale per coloro che non amano il piccante esagerato.

 

Per i messicani del Sud invece, l’unico che vale la pena mangiare è l’Habanero. Dal gusto estremamente forte e per l’elevato grado di piccantezza viene utilizzato per creare piatti tipici della cucina messicana tra cui tacos e fajitas di pollo oppure viene gustato in salsa, ottenuta dopo averlo messo a bagno in acqua e limone e averlo arrostito in padella o in forno.

Oggi coltivato nelle zone del mondo che hanno una temperatura tropicale, necessitando di molto sole, fu scoperto nella foresta amazzonica. Successivamente è stato importato nell’entroterra, nella penisola dello Yucatan e coltivato già nel periodo Maya.

 

Tra i peperoncini messicani ricordiamo altre due specie: il Poblano, un peperoncino verde non piccante, usato come contorno per carne e pesce, e il Serrano, coltivato alla base delle catene montuose messicane, piuttosto piccante, di colore verde chiaro e utilizzato tagliato ad anellini, all’interno di salse per carne, pesce e marinature. Il Serrano è anche utilizzato per una delle ricette più famose della gastronomia locale, il pico de gallo: salsa messicana molto fresca e aromatica, realizzata con pomodori, cipolla e peperoncini verdi tagliati a pezzetti piccoli.

 

Infine c’è un peperoncino del New Mexico dal sapore rotondo e fruttato. È in grado di colorare intensamente di rosso i piatti cui viene aggiunto, come stufati, carne in umido e legumi.

 

Peperoncini thailandesi in salsa piccante

Cambiamo continente, andiamo in Asia. Il peperoncino venne portato in Oriente dai portoghesi. Differentemente dall’Europa, dove i commercianti si aspettavano un grosso successo ma restarono delusi, in Cina, India e Thailandia la popolazione era già abituata ai sapori fortemente speziati e cominciò subito ad inserire il peperoncino nelle ricette.

Tra le varietà più piccanti troviamo ad esempio il peperoncino thailandese Thai Dragon o Thai Pepper, il cui utilizzo è destinato a chi ama i cibi dal gusto deciso, tipici della cucina orientale. È apparentemente simile al peperoncino di Cayenna ma di piccantezza superiore.

Coltivato in Thailandia, Cina, Indonesia, Singapore e Sri Lanka, si può trovare anche in India e Africa. Prende vari nomi a seconda dell’area geografica di produzione come ad esempio Piri Piri o diavolo africano in Etiopia oppure Bird’s eye nella provincia di Kerala, sulla costa indiana.

È utilizzato per salse piccanti, minestre e stufati oppure per accompagnare grigliate di pesce e crostacei.

 

Passione nostrana: i peperoncini italiani

Se in Italia diciamo peperoncino non possiamo che pensare al peperoncino calabrese. Conosciuto anche come peperoncino di Soverato, si presenta di un bel rosso vivo e si consuma sia fresco che essiccato, per arricchire di sapore salse, creme e piatti della tradizione mediterranea.

Celebratissima varietà originale, è ingrediente alla base di piccanti specialità come ‘nduja, spianata calabra e soppressata.

 

Mini peperoncini con pane e carne

(La spianata è un tipico salume piccante che ha origini dalla Calabria)

 

Se si vogliono fare i peperoncini sott’olio invece è preferibile utilizzare il diavolicchio calabrese, a mazzetti. Talmente famoso che Gabriele D’Annunzio gli dedicò alcuni versi, scrivendo l’Ode al diavolicchio, che recita: “dai fiorenti orti cogliemmo il timo, i rossardenti diavoletti folli e le virenti erbette fini. Il fuoco lento infine alle terrine porose demmo, e il canto alle marine spiagge che vider navi anche col rostro, nessun brodetto mai eguaglia il nostro!”.

Una curiosità: ogni anno a settembre in Calabria si svolge il Peperoncino Festival di Diamante, un evento internazionale volto alla promozione di questa varietà locale.

 

Molto comuni nell’Italia Meridionale sono i peperoncini cerasella oppure i baci di satana, hanno forma tonda e sono ideali per la ricetta dei buonissimi peperoncini ripieni, con tonno, olive, capperi e acciughe.

Sempre tra i prodotti nostrani è imprescindibile citare il friggitello napoletano, solitamente fritto in padella, da cui il nome. Ha forma affusolata e l’estremità appuntita, è un peperoncino verde dolce, prelibato e dall’aroma intenso.

 

Dalle isole caraibiche i peperoncini giamaicani

Anche l’America Centrale è capace di darci grosse soddisfazioni. Tra i più famosi possiamo trovare lo Scotch Bonnet, un peperoncino giamaicano tondeggiante e coltivato nelle isole caraibiche. Si tratta di un peperoncino giamaicano dalla forma a cappello, profumato e dal retrogusto fruttato. È un tipico ingrediente della salsa per il pollo alla Giamaicana, la Jamaican Jerk Chicken.

Anche il Jamaican Hot Yellow ha una caratteristica forma circolare schiacciata, è caratterizzato da elevata piccantezza e per questo in Giamaica è molto usato per la produzione di salse piccanti.

Simile allo Scotch bonnet, il Jamaican mushroom deve il nome ai frutti dalla forma simile a quella di un fungo appeso a testa in giù. Per la sua conformazione è ideale per essere farcito e l’alta piccantezza lo rende adatto per la preparazione di salse.

Infine, da Trinidad e Tobado arriva il Trinidad Moruga Scorpion (una delle varietà di peperoncino più piccante del mondo) e la varietà Trinidad Moruga Scorpion Yellow, con frutti di colore giallo, dal sapore esotico e caratterizzati da uno straordinario profumo di agrumi.

 

Peperoncini giapponesi, anche bonsai

Anche nel Paese del Sol Levante i peperoncini sono stati probabilmente portati dai marinai portoghesi.

Il Giappone è terra d’origine del peperoncino giapponese Shishito, chiamato così perché le punte dei frutti ricordano la testa di un leone (in giapponese Shishi). È anche conosciuto col nome Wrinkled Old Man per la pelle solcata da linee.

Poco piccante, ha un aroma erbaceo e pepato ed è perfetto per la tempura, delizioso fritto o alla griglia.

Molto utilizzata nella cucina giapponese è anche la miscela di spezie Shichimi tōgarashi che sta per peperoncino ai sette sapori, in quanto ricavata da sette ingredienti tra cui: peperoncino rosso togarashi, scorza di mandarino, semi di sesamo, semi di papavero, semi di canapa, alga nori tritata e pepe di Sichuan. È molto utilizzata per zuppe, diversi piatti a base di riso e carne bianca.

Dal Giappone arriva anche Hot Daisy, una pianta dai bellissimi frutti variopinti, conosciuta anche come bonsai-pepper.

 

Peperoncino, semi essiccati, scorza di arancia

(Il peperoncino ai sette sapori è una tipica ricetta utilizzata nella cucina giapponese)

 

Non resta che iniziare un viaggio di gusto e a ciascuno il suo peperoncino!